sabato 3 dicembre 2011

Spinte

Le ultime settimane sono state infernali. Tremende. Mi sono ritrovato a combattere contro un gruppo di burocrati dementi che di narrativa ne sa quanto il mio cane. Come vi ho già detto, giugno è il mese dei "calendari editoriali", in cui si fissano le date per le uscite del prossimo anno. Peccato che di 10 uscite mensili, ben 7 siano studiate a tavolino. Se quindi ho 4 esordienti da proporre, 1 andrà per forza di cose giù nel cesso.

Al solito, eviterò nomi e cognomi. Ma non è difficile capire quando un autore è "spinto in alto" e quando viene messo da parte. Un autore mediamente produttivo pubblicherà un romanzo all'anno. Se ne pubblica di meno o non è rimasto soddisfatto del suo lavoro (raro) o non ha agganci ai piani alti. E per "mediamente produttivo" intendo sempre all'interno della narrativa di massa, non quella vera, che richiederebbe dai due ai cinque anni solo per una stesura di base.

Guardiamo il genere thriller o noir. Ci sono autori promettenti che pubblicano un romanzo ogni due, tre anni; stessa cosa nel fantastico, con la differenza che in questo caso il problema è grave, legato al bisogno bastardo di dividere i romanzi in saghe. "Come posso far uscire il volume 3 nel 2011 se il secondo è uscito nel 2008? Chi lo leggerà?" E' stato un mio autore a chiedermelo e io non ho potuto fare altro che scuotere la testa. Certe decisioni non spettano a me, ma ai piani alti.

Capite allora la mia frustrazione? Ho preso in simpatia quattro autori, due di genere fantastico, uno di genere noir e uno di genere storico. Scrivono bene, anche se si può sempre fare di più, e hanno una discreta immaginazione. Cosa mi viene detto però dagli editori? Che solo due dei quattro verranno pubblicati nel 2011. Gli altri dovranno aspettare un anno e mezzo ancora per vedere i loro lavori sugli scaffali.

Dubitate allora. Dubitate sempre, di tutto e di tutti. E' la sola cosa certa in questo mondo di merda.

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